SCADENZA DELL’ASSEGNO CIRCOLARE

A chi di noi non è capitato di ricevere un assegno circolare come rimborso ad esempio di un contratto di utenza? Se il titolo è stato dimenticato in un cassetto, recatici in filiale per l’incasso ci siamo sentiti dire che non è possibile riscuotere il dovuto in quanto abbiamo atteso troppo e superato la scadenza.

Il nosto consiglio è di incassarlo entro 8 o 15 giorni dal suo ricevimento, a seconda che si viva nello stesso comune in cui esso è stato emesso o in un comune diverso; oltre questo limite l’emittente può revocare lo stesso senza che il beneficiario possa agire legalmente. In ogni caso non si deve aspettare oltre i 30 giorni in quanto a questa data decade il diritto di regresso alla girata. Ciò non vuol dire che scaduti questi termini il titolo è annullato e non valido: l’assegno circolare infatti si prescrive in tre anni dalla data di emissione. In poche parole la banca emittente resta obbligata per 3 anni.

Se poi il titolo non dovesse essere presentato all’incasso entro tre anni, finisce nel fondo dormienti dove solo chi ne ha chiesto l’emissione può andare a recuperare la somma fino alla prescrizione di 10 anni.

Il punto centrale per il beneficiario però non è la validità del titolo ma la possibilità di incasso alla sua presentazione. Per questo i termini del diritto di revoca, 8-15 giorni, sono ben più importanti di quelli della validità, 3 anni.

COSA È L’ASSEGNO CIRCOLARE

L’assegno circolare è un titolo di credito all’ordine, esigibile a vista (ovvero pagabile all’atto della presentazione) presso qualunque sede, agenzia o sportello della banca che lo emette.

L’istituto di credito, denominato appunto emittente, garantisce di pagare una certa somma a favore di un soggetto indicato nello stesso, chiamato beneficiario, che si presenterà allo sportello per la riscossione.

È uno strumento utilizzato spessissimo in transazioni di una certa importanza proprio perché il denaro necessario al pagamento deve essere disponibile al momento dell’emissione presso lo sportello.

Il suo rilascio è quindi subordinato al deposito anticipato in filiale della somma indicata.

Essendo un titolo di credito all’ordine, ovvero intestato ad una determinata persona, non può essere utilizzato al portatore, caso in cui invece la legittimazione all’esercizio di pagamento avviene con la sola presentazione del titolo al debitore.

COME RICHIEDERE UN ASSEGNO CIRCOLARE:

Per richiedere un assegno circolare dobbiamo per prima cosa recarci presso una filiale per compilare e firmare un modulo di richiesta ad hoc. In secondo luogo dobbiamo aver precedentemente depositato la somma di denaro indicata nell’assegno presso la stessa banca. La prassi prevede che la filiale, prima di procedere, verifichi l’avvenuto accredito sul nostro conto del denaro da impegnare nel pagamento. L’istituto di credito, che deve essere in possesso di un’apposita autorizzazione della Banca d’Italia pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, diventa quindi garante dell’operazione. Nella pratica commerciale tale procedura fa sì che l’assegno circolare sia assimilato ai contanti.

Non è previsto nessun costo per l’emissione, anche in considerazione del fatto che l’emittente può incassare gli interessi attivi che maturano grazie ai giorni di valuta che intercorrono tra il deposito della somma nel nostro conto e la data di emissione dell’assegno circolare.

ASSEGNO CIRCOLARE: ASPETTO E COMPILAZIONE.

Dopo la richiesta, la compilazione dell’assegno circolare è di competenza dell’istituto di credito.

È costituito da due parti:

– un primo talloncino che serve come promemoria per chi richiede l’assegno in quanto vi sono indicati la data di emissione, l’importo e gli estremi del beneficiario.

– la matrice, un secondo talloncino che viene trattenuto dalla banca emittente in quanto servirà al momento dell’estinzione per effettuare un controllo di autenticità.

– la figlia, l’assegno vero e proprio.

Per impedire frodi e alterazioni dell’importo, gli assegni circolari sono muniti anche di un quadro di controllo a cifre che si perfora al momento dell’emissione. Sempre per evitare illeciti si utilizzano dei moduli di carta speciale dove c’è l’indicazione dell’importo massimo da emettere: ad esempio un titolo da 6.000,00 euro dovrà essere compilato su un modulo valido fino a 10.000,00 euro.

GIRATA E TRASFERIBILITÀ

Anche gli assegni circolari possono essere trasferiti mediante girata, ovvero la cessione del titolo ad un terzo, denominato giratario. Se abbiamo però paura di smarrire il titolo possiamo chiedere alla banca emittente di apporre la clausola di non trasferibilità; così facendo l’unico a potersi presentare allo sportello per l’incasso è il beneficiario indicato. Tale clausola è obbligatoria per ogni assegno di importo superiore a 1.000 euro, un tetto che segue la normativa antiriciclaggio.