Assegno Circolare: come e dove incassarlo
L’assegno circolare rappresenta un titolo di credito firmato ed emesso da una banca per un importo di denaro già disponibile al momento del pagamento.
Si tratta infatti di un titolo rilasciato solamente a coloro che ne effettuano richiesta dietro il pagamento di un importo pari alla somma di denaro indicato sul titolo stesso.
L’assegno circolare è un titolo non trasferibile e su di esso deve essere indicato il nominativo o la ragione sociale del soggetto che deve beneficiare della somma di denaro indicata.
Questo tipo di assegno viene anche denominato come titolo di credito all’ordine dal momento che viene emesso su espressa richiesta di un correntista o di un altro soggetto abilitato.
Il processo di emissione viene effettuato direttamente dalla banca, che acquisisce immediatamente il denaro relativo all’importo dell’assegno attraverso un prelievo sul conto corrente del richiedente (se cliente dello stesso istituto di credito).
Lo stesso richiedente può tuttavia assolvere all’emissione dell’assegno circolare da parte della banca attraverso un versamento del corrispettivo in denaro contante, evitando dunque di essere obbligato ad intrattenere ulteriori rapporti con la banca.
Le caratteristiche dell’assegno circolare
L’assegno circolare rappresenta in tutto e per tutto un titolo di credito liquido dal momento che viene anche definito in gergo comune come ”moneta contante”.
Si tratta quindi di un tipo di assegno che non potrà mai essere insoluto proprio perché la sua natura impedisce imprevisti di questo tipo. L’assegno circolare viene dunque ritenuto a ragione come un titolo di credito sicuro e che lo rende utilizzato in maniera massiccia soprattutto per transazioni di un certo rilievo e di importo elevato, come per esempio nel caso dell’acquisto di un immobile.
Così come avviene per l’assegno bancario anche per l’assegno circolare è impossibile effettuare un trasferimento da un soggetto all’altro; allo stesso modo con cui avviene per l’assegno bancario il richiedente può richiedere anche un assegno circolare trasferibile ma a determinate condizioni, ovvero:
- pagamento di un’imposta di bollo di 1,50€;
- massimale di importo pari a 3.000€ come da nuove disposizioni di legge.
La validità di un assegno circolare
Una assegno circolare è valido se sussistono i dati indicati sullo stesso titolo di credito. Per prima cosa deve essere dichiarata esplicitamente la tipologia di assegno, ovvero ”assegno circolare”.
L’istituto di credito deve quindi pagare al beneficiario una certa somma ed ”a vista”, indicando naturalmente il nome ed il cognome dello stesso se si tratta di un privato o del nome dell’azienda (detto anche ”ragione sociale”), scritto per intero, nel caso in cui il beneficiario corrisponda ad una società.
Esattamente come nell’assegno bancario sull’assegno circolare devono inoltre essere indicati data e luogo di emissione.
Gli altri elementi presenti su un assegno circolare non sono invece validi ai fini della validità o meno dello stesso ma servono esclusivamente per adempiere a scopi di sicurezza: un esempio di questi elementi è quello relativo alle cifre perforabili, che vengono apposte appositamente per evitare un’eventuale modifica inaspettata del titolo.
Come richiedere ed incassare un assegno circolare
Nelle fasi di richiesta incasso e rilascio di un assegno circolare i soggetti coinvolti sono tre, a differenza dell’assegno bancario in cui invece sono due.
Il ruolo di chi richiede l’assegno circolare è attivo per poco tempo, poiché esaurisce il suo ruolo attivo nel preciso istante in cui l’istituto di credito dispone di rilasciare il titolo. In quel punto infatti, a fronte del versamento di denaro tramite conto corrente o contante effettuato dal cliente richiedente, l’assegno circolare diventa in tutto e per tutto una forma di denaro contante, contraddistinto dalle normali banconote e titoli, dall’esclusività del soggetto che può beneficiare dell’importo scritto sul titolo.
Lo stesso beneficiario deve tassativamente portare il titolo all’incasso entro e non oltre un periodo di 30 giorni dalla data di emissione dell’assegno circolare.
Dopo questo termine molte tutele a favore del beneficiario decadranno ma il titolo resterà comunque incassabile fino ad un periodo massimo di 3 anni, dopodiché risulterà non valido e prescritto.
Una volta avvenuta la prescrizione del titolo l’importo relativo allo stesso sarà automaticamente versato sull’apposito Fondo Deposito Strumenti.
Come avviene l’emissione di un assegno circolare mai utilizzato dal richiedente
Nei casi in cui un soggetto richieda l’emissione di un assegno circolare presso una banca di riferimento ma poi non provveda mai ad incassare la quota spettante e stabilita, lo stesso soggetto richiedente può richiedere il rimborso dell’importo dell’assegno, entro e non oltre un periodo massimo di 10 anni.
Nonostante possa sembrare paradossale questa è comunque una situazione molto più frequente di quello che si può credere: sono infatti molti i casi in cui gli assegni circolari vengono rilasciati a titolo di garanzia per partecipare ad un’asta giudiziaria.
Chi beneficia del titolo può provvedere alla sua riscossione presso qualsiasi ufficio della banca emittente e questo processo può avvenire anche con la consegna al cliente di un importo in contanti pari al valore dell’assegno.